Io vorrei che tu mi facessi nuda
Io vorrei che
un pezzo alla volta
tu mi facessi nuda
di questa armatura
che mi porto addosso
pelle cuoio acciaio
scudo maglie di metallo corazza schinieri
l’elmo di piume
la prima fenice che inchiodai
macchiandomi l’anima di sangue
ho nostalgia del chiarore delle mie ginocchia
il crine fulvo
ruggine di pelle
se abbandono la lancia
l’agnello infilzato
tu portami un fiore da stringere tra le mani
ho nostalgia anche di petali
se un pezzo alla volta
tu mi facessi nuda
di questa armatura
che mi porto addosso
mai penetrata
io sarei nata due volte
la prima
la Sibilla dalla sua vagina di roccia
predisse un futuro di sabbia d’arena
così il padre prosciugò tutto il mio pianto
m’insegnò a inseguire piste d’orme
e mise la mia testa nel polso
la seconda
occhi umidi di fanciulla
foglie di menta da raccogliere
visite al tempio e preghiere
una delicata vestizione
scolpita distesa verginità
custodita in un letto di conchiglia
innocente alla guerra
When you’re gone, The Cranberries